I primi anni (1517)

Il Monte Altissimo è il luogo dove tutto è iniziato ed è, ancora, il cuore pulsante dell’azienda.

Michelangelo Buonarroti nel 1517 fu il primo a scoprire i marmi di Seravezza.
Quando gli fu commissionata la realizzazione della facciata di San Lorenzo a Firenze iniziò a costruire la strada che l’avrebbe portato ai preziosi marmi dell’Altissimo.

La strada fu completata solo nel 1567 grazie a Cosimo I de’ Medici e nel 1569 il primo blocco di marmo raggiunse la valle.

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La fortuna (1820)

Nel 1820 Jean Baptiste Alexandre Henraux trasformò l’intenzione di Michelangelo in un’impresa di successo dando nuova vita alle cave di Marmo dell’Altissimo e nel 1821, in collaborazione con marmo Borrini, acquistò una parte del Monte Altissimo dedicandosi alla riapertura e all’amlpiamento delle cave.

Negli anni seguenti prestigiose commesse furono affidate ad Henraux: la cattedrale di St. Isaac a San Pietroburgo (1845), la ricostruzione di Montecassino (1945-1962), la basilica di San Pietro in Vaticano (1962) giusto per citarne alcune.

Industria ed Arte (1957)

Erminio Cidonio arrivò in Versilia nel 1957 per diventare Direttore Generale e guida dell’Henraux.

Condivise la stessa passione e gli stessi sogni che dal 1821 erano appartenuti a Jean Baptiste Alexandre Henraux facendo di Henraux un’azienda leader a livello mondiale nel settore della pietra, dedicandovi tutta la sua vita, la sua passione e le sue energie.

Sviluppò e mantenne rapporti con diversi grandi maestri e giovani artisti di quegli anni: Henry Moore (che aveva contattato Henraux nel 1957 per un grande progetto scultoreo per la sede dell’UNESCO a Parigi), Hans Jean Arp, Joan Mirò, Georges Vantongerloo, Isamu Noguchi.

Produsse “Marmo”, rivista d’arte internazionale (fondata da Bruno Alfieri), e organizzò seminari e laboratori per giovani artisti. Fu grazie alla Sua attività che, nel 1963, iniziò a prendere forma un centro di scultura contemporanea a Querceta.
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